UNSHINE - Astrala

Rockshot
Gli ‘Unshine’, band finlandese, presentano la loro ultima fatica in studio, “Astrala”, pubblicata il 19 gennaio 2018 per la Rockshots Records. Molto particolare la loro produzione, risente di numerose influenze, ma il loro è quello che viene definito ‘Druid Metal’. I 5 componenti della band non fanno mistero di quelle che sono state le loro ispirazioni, da mostri sacri come i Led Zeppelin e gli Iron Maiden, sino a gruppi come i Tangerine Dream. Protagonista assoluta della loro musica è la natura, presente in ogni parte, dalla musica ai testi, viene esaltata con ogni strumento e matrice vera della composizione. Dietro quest’album vi è una vera e propria filosofia, anche se non si presenta come concept album, le idee che lo hanno ispirato sono potenti e originali. Finalità assoluta del lavoro è creare una sorta di legame tra mondo antico fatto dagli dei Dolmen, e il presente costituto da un’umanità digitalizzata. Fanno una critica feroce al presente che ha quasi dimenticato questo legame profondo con il mondo antico, loro vogliono riportarlo alla luce, e mostrarne la portata. La natura è il tema portante, ha una valenza spirituale e culturale, del resto è importante sapere che tutti i musicisti sono cresciuti nei villaggi rurali della Finlandia occidentale.

Come loro stessi hanno detto Astrala è ispirato al ‘Lato invisibile della natura’ e si può suddividere in due parti: la prima dove si descrivono con cura le manifestazioni dei Astrala mentre nella seconda parte vengono esplicati i viaggi su questo mondo. Quello che gli ascoltatori faranno è un vera e propria incursione immaginaria, in un’altra dimensione. L’intro “Birch of Fornjot” è soffuso ma scatena una forte inquietudine che va crescendo. La parte metal inizia prestissimo con il secondo brano “Kainuun Kuningas”, dove le chitarre ruggenti trascinano un pezzo favoloso che si trasforma più volte senza perdere mai l’intensità. Incomparabile per potenza “Jack’s Feast”, mentre la loro chiara ispirazione zepelliana si esprime bene e tutta nella parte introduttiva di “The Masks of Enchantment”. Tutto è affidato agli strumenti e alla melodia in “Pan the One”, il cantato quasi impercettibile, mentre di contro, la forza vocale si esprime tutta in “Druids are A-Coming”le sfumature di questa voce sono proprio adatte al genere e non perdono occasione per mostrarlo. Il primo brano pubblicato del platter accompagnato da un video musicale è “Visonary’s Last Breath”. Il titolo del’ultimo brano in lista richiama uno dei temi tanto cari alla band, parliamo di “Forest”, da loro esaltata ed elevata quasi a spirito. Il platter sembra pervaso di una dolce malinconia nordica e i temi trattati sono legati al paesaggio, ma anche ai miti e alle leggende del mondo antico. Il loro Druid Metal può essere anche facilmente legato ad un folk Metal. Tutte le composizioni e i testi sono scritti da Harri Hautala, registrato e mixato al D-Studio di jarno Hänninen. Grande lavoro e grande talento, direttamente dalla lontana Finlandia, il viaggio spirituale è servito! 

Voto: 9/10 

Angelica Grippa